Steatosi, Nash, Nafld si fanno sempre più spazio nel vasto orizzonte delle epatopatie, complici uno stile di vita sedentario, l’alimentazione scorretta, il consumo eccessivo di alcol ed il graduale aumento della prevalenza di obesità e diabete. Siamo di fronte ad una vera e propria pandemia, con numeri da capogiro. Conoscere la dieta mediterranea, patrimonio inestimabile, significa promuovere la cultura della salute e combattere queste malattie.
Venerdì 10 giugno 2022 a partire dalle ore 9:00 presso l’hotel degli Ulivi di Gragnano il congresso intitolato “La dieta mediterranea e il trapianto di fegato”. L’incontro vede protagonisti medici, sindaci, giornalisti. Obiettivo comune promuovere la cultura e la conoscenza di questo elisir di lunga vita. Il convegno è stato organizzato dal Centro di Epatologia di Gragnano (Asl Napoli 3 Sud) diretto dal professor Carmine Coppola in collaborazione con Astra onlus.
Tra gli interventi previsti quelli di: Giuseppe Paolillo, presidente Astra; Nello D’Auria, sindaco di Gragnano; Stefano Pisani, sindaco di Pollica; Gennaro Sosto, direttore generale Asl Na 3 Sud; Gaetano D’Onofrio, direttore sanitario Asl Na 3 Sud; Mauro Muto, direttore medico dei presidi ospedalieri Castellammare-Gragnano; Valerio Calabrese, direttore del Museo della Dieta Mediterranea; Antonio Corcione, direttore del Centro Trapianti della Regione Campania; Angelo Loconte, presidente Slow Food Campania; Alfonso Iaccarino, chef ambasciatore Dieta Mediterranea.
“Quello che oggi preoccupa, superato l’impatto emotivo del Covid, – afferma Carmine Coppola – è un altro terribile nemico che ha già mietuto milioni di vittime in tutto il mondo e la cui avanzata non è destinata a fermarsi: la sindrome metabolica. Nel mondo 1 individuo su 4 è affetto da steatosi, con picchi di 9 individui su 10 nelle popolazioni a rischio, ad esempio nei soggetti con diabete”.
La prevalenza di quest’ultimo è in costante aumento. Ad oggi, circa 500 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da diabete, con una mortalità annua stimata intorno ai 5 milioni di individui. In Italia la maglia nera spetta alla Campania. Non solo per i numeri relativi ad obesità e diabete negli adulti, ma anche per quelli riferiti alla popolazione pediatrica: 52% dei bambini e 43% delle bambine presentano un Bmi nel range dell’obesità.
“In questo preoccupante panorama – spiega Coppola – assistiamo ad un cambio di scenario anche sul versante trapianti. Se un tempo la principale indicazione era l’epatopatia cronica Hcv/Hbv correlata, oggi prepotentemente si fanno spazio le cause metaboliche. Questo mutamento ci impone un cambio di passo: dobbiamo spendere le nostre energie promuovendo la cultura della salute, delle corrette abitudini alimentari, di uno stile di vita sano ed attivo. Promuovere la conoscenza della dieta mediterranea. Un vero e proprio stile di vita, fatto di scelte sane e consapevoli”.
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