(di Carlo Carrillo) – La “ex città delle acque” è davvero diventata una città molto strana, un luogo dove i paradossi assumono, molto spesso, la connotazione di verità evangeliche al punto da sovvertire la verità documentale dei fatti pur di ottenere, o di far ottenere ad altri, vantaggi di cui mai potrebbero fruire se si operasse nella trasparenza e nella legittimità degli atti. L’amministrazione comunale stabiese, nel mese di novembre 2017 e con scadenza 15 dicembre, vara un avviso pubblico per l’assunzione nominativa a tempo pieno ed indeterminato di n°1 categoria protetta B1, riservato ai disabili psichici, iscritti negli elenchi di cui all’art. 8 della legge 68/89. Orbene,
una volta scaduto il termine di presentazione delle istanze, circa 18 le domande pervenute all’ufficio preposto, è uscita una comunicazione a cura dell’amministrazione comunale che diramava un elenco di partecipanti dal quale emergeva, attraverso la valutazione della commissione preposta, la idoneità ed il possesso dei necessari requisiti degli stessi candidati che avevano prodotto istanza nei termini previsti. Ed è accaduto che, in questo preciso ed obbligatorio passaggio, si sono verificate le cosiddette “tarantelle” in relazione alla posizione di alcuni candidati che sono risultati non ammessi, e quindi esclusi, per carenza di alcuni dei requisiti fondamentali richiesti espressamente dall’avviso provenuto dal comune stabiese. In particolare, questa situazione si è verificata sui mancati requisiti contestati ad un candidato, in quanto appare che sia stato rilevata l’assenza della “Certificazione relativa alla invalidità psichica accertata dalla competente commissione”, quindi carente proprio del titolo necessario che ne attesti la invalidità e la relativa iscrizione nell’elenco provinciale delle categorie protette di cui alla legge 68/99. Invero, una esclusione per giusta causa si potrebbe tranquillamente affermare. Invece no, ecco che in ballo cominciano ad entrare personaggi più o meno noti in città, e nel comune stabiese, che fanno pressioni affinché questo sfortunato disabile(senza documentazione sanitaria)venga riammesso in elenco al fine di poter sostenere, così come gli altri, il previsto colloquio come da avviso pubblico. Dopo giorni di “tarantelle”, seguite da fatti più o meno gravi, ecco che, dopo la caduta di Tonino Il Breve del 5 febbraio, e precisamente in data 8 febbraio, in un comunicato dell’ufficio preposto si legge la riammissione del candidato escluso e poi riammesso solo in forza di una semplice autocertificazione. Molto strano tutto ciò, addirittura inquietante poi se si pensa che non è possibile, in alcun caso, integrare la documentazione richiesta in un pubblico concorso, né tantomeno con autocertificazione, a meno che negli stessi uffici comunali non presti servizio un parente stretto in via diretta con il candidato. Ma il Commissario Cupello è a conoscenza di tutte queste “Tarantelle”? Ah saperlo!!!
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