(di Carlo Carrillo) – Anche oggi, dopo quella trascorsa ieri sulla Ripuaria, è stata una giornata campale. Presidiare quella “griglia” ha assunto un significato di notevole importanza per noi e per i cittadini della zona, abbiamo avuto modo di registrare delle testimonianze uniche, molto pregnanti e cariche di valori umani veramente alti. Una serie di storie che sono entrate immediatamente, con prepotenza oserei precisare, nel nostro bagaglio di esperienze umane, e considerandone lo spessore rappresenteranno un incancellabile memoriale di vita. Eppure tutta questa storia è iniziata dalla caduta di due grandi alberi nel fiume Sarno, una conseguenza inaspettata figlia della grande furia del vento che ha spadroneggiato, con i suoi circa 90 kmh durante tre terribili giorni della scorsa settimana. Gli uomini di fede hanno inteso dare una lettura particolare a questo accadimento che, nella sua normale conseguenza, per tanti cittadini è risultato essere solo il catastrofico effetto di una giornata ventosa. Invero, non è sicuramente un caso che quei due alberi siano stati abbattuti dal vento proprio quel giorno, e che quella ostruzione non rappresenta sicuramente un caso considerato che, quei due grandi fusti, hanno creato una barriera innaturale per ben “Sei cassoni da 30 tonnellate” riempiti interamente di materiale ingombrante costituito da plastiche di ogni tipo nonché di contenitori di potenti diserbanti, polistirolo e tanto altro, materiale quindi fortemente inquinante che avrebbe trovato il proprio naturale capolinea nel mare antistante Castellammare e Torre Annunziata prima, salvo poi ritrovarsi “spiaggiato” sugli arenili delle due sventurate cittadine ospitanti la foce del fiume più inquinato del mondo. La lettura dell’uomo di fede? La natura ha deciso, attraverso la mano divina, di porre fine allo scempio che l’uomo determina giorno per giorno con i suoi comportamenti irresponsabili e distruttivi, e nel caso di specie va ricordato che la Chiesa non perde occasione per ribadire l’importanza della “salvaguardia del creato”, impegno rilanciato dal sommo pontefice, Francesco I, appena quattro mesi orsono attraverso l’enciclica “Laudato si” con un passaggio fondamentale che riguarda proprio l’inquinamento laddove sottolinea che: “INQUINARE E TOGLIERE RISORSE ALLE GENERAZIONI FUTURE È UN GRAVE PECCATO”.
Orbene, nel Sarno ben 22 comuni scaricano in questo preciso momento i loro reflui fognari e, nonostante l’impegno profuso dalle istituzioni, a tutt’oggi dobbiamo registrare che, a fronte dei circa 2 miliardi di euro circa spesi per il risanamento di questo fiume, l’acqua che arriva alla foce scarica in mare, 24 ore su 24, una miscela pericolosissima condita, talvolta, da alcune tonnellate di ingombranti inquinanti. La nostra mobilitazione vuole sottolineare l’importanza di questo argomento che, secondo le notizie delle ultime ore raccolte da una fonte affidabilissima, un’altra pesante tegola potrebbe determinare l’aggravamento della situazione ambientale che nelle nostre zone sta assumendo proporzioni ormai insostenibili. Ed in questo scenario, per usare un eufemismo, a dir poco terrificante, qualcuno immagina ancora di poter fare politica e di strumentalizzare i cittadini dell’area nella scellerata convinzione di poter scippare qualche voto nella prossima ed imminente competizione elettorale. Adesso basta, Castellammare non può continuare a fare da sversatoio a fronte dell’incoscienza e dell’incapacità di chi è preposto a garantire la tutela della salute dei cittadini e del territorio in cui vivono. E dopo la Terra dei Fuochi mettiamo finalmente mano, al fine di poter scrivere finalmente la parola fine, alla Terra dei veleni!
comments (0)