
(di Red) – E’ dal lontano 1993, dopo aver vinto le elezioni di dicembre 1992 con il candidato sindaco Polito, che il PDS prima, i Ds ed infine il PD, hanno governato, sempre loro, la città di Castellammare di Stabia in disparte la breve, misera ed occasionale parentesi bobbiacea durata appena trenta mesi. Un periodo che, gli ultimi e resistenti Mohicani della sinistra stabiese, sembrano aver dimenticato, se non addirittura cancellato dalla loro labile memoria. Buchi da milioni di euro nei loro bilanci, circa 35 milioni di euro in appena 20 anni di malgoverno a tutti i livelli, ma in particolare per le partecipate comunali dove “l’assalto alla diligenza” è stato consumato in maniera costante e continuativa al fine di realizzare il clientelismo in ogni sua forma, e dove Terme Stabiane prima, Terme di Stabia poi insieme a Sint, hanno rappresentato l’albero della cuccagna in una versione completamente “Free”. Cominciarono con Galco Consulting (Bruno-Benedusi) con un costo circa 1.200 milioni di lire senza che sia stato mai consegnato il “frutto del lavoro” eventualmente elaborato. Poi subito dopo il Dott. Giusy Bruno per il centro benessere con una commissione di circa 140 milioni di lire, a fronte di una spesa che si aggirava sui 400 milioni di lire per il centro benessere. Due i progetti di Ernst & Young, costati rispettivamente uno 400 milioni e l’altro 500 milioni di lire, infine il turno di Deloitte per la tentata privatizzazione del 2009. Poi le prescrizioni Prefettizie, arrivate nel 2010, cancellarono questo processo e Terme di Stabia diventò nuovamente strategica nel progetto amministrativo. Fallirono i progetti poiché, in tutti i casi, si prospettava un intervento del capitale privato a fronte di una gestione pubblica. Inoltre gli asset da privatizzare, pur essendo tutti nella disponibilità dell’ente, Terme Solaro, Antiche Terme, Hotel delle terme e stabilimento acqua acetosella, non risultavano imperniati su di un progetto di lavoro, bensì sulla creazione, all’epoca, di esuberi strumentali al fine di operare solo tagli di personale, dopo che questi oculati amministratori ebbero modo di rilevare che i costi delle operazioni clientelari risultavano, giocoforza, lievitati in maniera esponenziale. I costi di questi scempi , tutti a carico dei cittadini stabiesi, sono stati di circa centinaia di migliaia di euro a tornata. Per il resto, ovviamente, basti considerare i circa 40 mila euro spesi per il bando vinto dalla Riformed, contro un offerta che ne prevedeva meno della metà inoltrata da un Ati concorrente, per redigere un piano che non contemplava nulla di nuovo, e per giunta, neppure il lavoro per i lavoratori ex Termali. In pratica la Riformed, società appaltatrice, non menzionava in alcun modo come tutelare i lavoratori, mentre l’Ati, che faceva capo ad una nota società di formazione locale, prevedeva percorsi formativi ad hoc, oltre che a costi ridotti al minimo indispensabile. Vogliamo provare a fare i conti di quanto siano costati questi pseudo-progetti messi in campo dai “competenti amministratori del centrosinistra stabiese”? Il nostro giornale può, sin d’ora, documentare in maniera certosina il modo in cui tutte le risorse economiche siano state letteralmente bruciate da incompetenti, inetti ed incapaci pseudo-amministratori, sicuramente inadeguati a governare la cosa pubblica. E chest’è!!!
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