(di Red) – Il mantra della sinistra stabiese, in tutta la sua lunghissima storia, è stato quello di dichiarare apertamente la lotta alla camorra, alle sue infiltrazioni nella pubblica amministrazione, alla rivolta messa in campo per uno striscione comparso sul falò dell’Immacolata in un degradato quartiere stabiese. Un pedigree coi fiocchi, nulla da eccepire, ma basterebbe fare mente locale sulla coerenza degli atteggiamenti di questo cartello politico di centrosinistra per coglierne, a tutto tondo, contraddizioni e doppiopesismo sia nelle valutazioni che negli atteggiamenti. Nell’anno di grazia 1992, esattamente il giorno 11 Marzo, veniva assassinato un consigliere comunale dell’allora P.D.S., ed in quei giorni accadde di tutto, arrivò finanche il Presidente della Repubblica in città, poi d’improvviso calò una spessa coltre di silenzio sul barbaro omicidio e, nel tempo, venne fuori attraverso accurate indagini, ed un lungo processo, che il consigliere trucidato dalla camorra sarebbe stato il terminale di un notevole flusso di tangenti. Di questo efferato omicidio si scoprirono le motivazioni ma gli spietati esecutori sono rimasti a tutt’ora impuniti. Nel febbraio 2009, sempre a Castellammare di Stabia, era il consigliere comunale del P.D. Gino Tommasino a cadere sotto i colpi di scaltri e gelidi assassini, un omicidio pianificato ed eseguito con efferata e sanguinaria determinazione da sicari che, in seguito, furono identificati, giudicati e che successivamente sono finanche riusciti a pentirsi. Ma la verità è che per il primo omicidio sono noti i motivi e gli assassini sono ancora in libertà, mentre per il secondo sono stati identificati gli spietati esecutori ma i motivi non sono mai emersi completamente nella loro interezza. Eppure, solo dopo questo crudele delitto, giunse a Castellammare di Stabia la Commissione di Accesso che, dopo aver lavorato alacremente, stabilì una serie di prescrizioni che furono notificate al nuovo sindaco della città, Luigi Bobbio, nel mese di maggio 2010 che, la stessa amministrazione di centrodestra, si attivò con immediatezza al fine di ottemperarne le disposizioni. Infatti le prescrizioni, alla luce delle irregolarità rilevate dalla commissione di accesso, prevedevano attraverso la diffida ad adempiere agli atti necessari per:

  1. A)“Assicurare il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio in atto nel settore della gestione del personale in relazione alle irregolarità riscontrate;
  2. B)Assicurare il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio in atto derivanti dall’espletamento illegittimo delle seguenti gare, anche con riferimento agli atti commessi:

1)      Affidamento del servizio di gestione delle aree di sosta e rimozione autoveicoli alla società SINTESI e provvedimenti conseguenti con i quali il sindaco ha conferito le funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni al codice della strada in materia di sosta ai soggetti transitati alla società SINTESI;

2)      Affidamento dei lavori previsti nel cd.”contratto di quartiere”;

3)      Concessione dell’area demaniale per i chioschi ed atti conseguenziali;

  1. C)Adottare i provvedimenti previsti dalla normativa vigente per il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio in atto nel settore edilizio urbanistico in relazione alle irregolarità riscontrate;
  2. D)Assicurare il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio in atto con riferimento alla procedura di scelta dell’Advisor per la privatizzazione delle Terme di Stabia e alla concessione di aree demaniali agli alberghi delle Terme, nonostante gli evidenti abusi edilizi non sanabili da parte di una delle strutture alberghiere;
  3. E)Assicurare il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio in atto nel settore dei servizi sociali con riferimento specifico alle irregolarità rilevate nell’iter per la concessione della gestione della struttura alloggio denominata “Nottegiorno” affidata alla Cooperativa Sociale “I vecchi ed il Mare”.

Inoltre, l’amministrazione comunale fu INVITATA altresì:

  1. F)A fornire alla scrivente Prefettura aggiornate notizie sugli sviluppi della procedura per la privatizzazione delle Terme di Stabia, fermo restando l’obbligo per l’amministrazione, qualora intendesse proseguire l’iter procedurale relativo, di uniformare la propria azione al rispetto dei principi di legalità e delle disposizioni vigenti sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali;
  2. G)Ad adottare misure organizzative efficaci nel settore del contrasto dell’abusivismo edilizio;
  3. H)Ad avvalersi della Stazione Unica Appaltante, ai sensi e per gli effetti dell’art. 23 del D.Lgs. N 163/2006, istituita in virtù della convenzione stipulata il 7-4-2009, che costituisce uno strumento valido per assicurare la trasparenza negli appalti pubblici”.

Il sindaco di allora, sempre Luigi Bobbio, avrebbe poi dovuto relazionare dell’esito, così come regolarmente avvenne, alla stessa Prefettura entro il mese di novembre dello stesso anno.

Da sottolineare che, alla luce delle prescrizioni prefettizie ricevute con i relativi allegati, l’amministrazione Bobbio si adoperò anche per rimuovere i dirigenti che, secondo il rapporto della commissione di accesso, dovevano essere rimossi e destinati ad altri incarichi che non fossero quelli interessati dalle medesime prescrizioni. Poi bastò molto poco, il ritorno del centrosinistra con Cuomo e Pannullo, affinché questi stessi dirigenti facessero “cavallo di ritorno” ai posti che avevano ricoperto dal 2005 al 2010. Tutto cambia affinché nulla cambi.

Resta chiaro che queste situazioni sono state riscontrate, e saltate fuori, solo dopo ben diciotto anni di governi di centrosinistra che, guarda caso, sono scoppiate solo ed esclusivamente in occasione del cambio dell’amministrazione deciso dagli elettori stabiesi, con il risultato che emerse dalle urne alla fine di marzo del 2010. Inoltre, sembra molto bizzarro questo caso, poiché nel 2017, e sempre in occasione dei falò dell’Immacolata, fecero la loro triste comparsa sulle pile di legno pronte ad ardere striscioni inneggianti alla camorra ed ingiuriosi per i pentiti ma, in quella occasione solo la nostra testata, insieme a Metropolis, riportò l’accaduto, mentre l’intero centrosinistra stabiese risultò totalmente “omertoso” al riguardo, tanto è vero che tentarono di oscurare le scarne notizie riportate evitando di esprimere commenti e giudizi sull’accaduto. Poi l’operazione “Olimpo” nel dicembre 2018, seguita dall’infame striscione della Faito, ed ecco che questo stesso e puritano centrosinistra, animato dal giustizialismo di comodo, parte alla disperata ricerca di colpevoli e responsabili in un campo diverso da quello dove si è effettivamente disputata la partita, invero, dimenticando forse che da giugno 2013 al febbraio 2018 sono stati al governo della città e che, secondo alcune indiscrezioni filtrate, hanno addirittura indicato nelle intercettazioni la presenza dell’ex segretario del P.D. locale. E’ giunto il momento di dire basta a questo atteggiamento terroristico che, secondo i piani di questi consumati attori, dovrebbe comportare problemi per il futuro di un’amministrazione eletta solo da pochi mesi con ben 12 nuovi ed inesperti consiglieri su 15. Il bluff nel gioco del poker è una strategia di gioco accettabile, in quanto fa parte integrante del gioco, ma questa volta ci sta anche chi ha deciso di venire a vedere, e sicuramente le carte dovranno essere giocoforza scoperte. Adesso basta, chi sa parli e la smetta di alludere perché tanto la città è quella che è, e ci conosciamo quasi tutti, per cui è inutile tentare di strumentalizzare a fini politici, considerato che anche su due procedimenti afferenti il voto di scambio, nel 2016 e nel 2018, gli unici a rimanere invischiati, nonché indagati per questi gravissimi fatti, non siedono indubbiamente nei banchi della maggioranza a sostegno dell’amministrazione Cimmino. Meditate gente, meditate, e per il momento, solo per il momento, ci tacciamo e restiamo in attesa di nuovi eventi per poter eventualmente aggiornarvi sulle contraddizioni e sul doppiopesismo “Komunista”! 

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