(di Redazionale) – Il Sindaco Cimmino, nella giornata di ieri, senza indugio e subito dopo la pubblicazione di un nostro articolo, riguardante il comportamento tenuto dal gruppo consiliare di Forza Italia durante il consiglio comunale che trattava la questione del bilancio di previsione, ha diramato con una nota di ispirazione ”cardinalizia” forse al solo ed esclusivo fine di rassicurare, più che cittadini ed elettori stabiesi, lo stesso gruppo consiliare del Cavaliere dove imperversano pesanti e furiosi venti di guerra che turbano l’equilibrio interno allo stesso gruppo nonché la qualità di una linea politica, pressoché inesistente, in proiezione esterna. “Nessuna ‘pressione’, nessuna richiesta cui un sano quanto corretto dialogo politico non possa venire a capo. Con i consiglieri comunali di Fi c’è stato un dialogo costruttivo basato sulla proposizione degli emendamenti” e con questa dichiarazione ha esordito – nella nota il primo cittadino -, sottolineando con decisione che: ”Il documento è passato in assise con ben 15 voti favorevoli a dimostrazione di una maggioranza compatta e di una chiara unità d’intenti da parte dei consiglieri comunali a sostegno dell’amministrazione di centrodestra”. Due giuste ed inconfutabili affermazioni che, in disparte un piccolo particolare, nella fretta di condiscendere alle esigenze del suo partito, il Sindaco Cimmino, ha evidentemente dimenticato di riportare che, a voler essere pignoli, nella votazione afferente l’approvazione del bilancio mancherebbe un voto alla conta, considerato che la coalizione di maggioranza conta ben 16 voti in consiglio, compreso quello del Sindaco. Giusto sarebbe chiedersi quale sia il voto che manca all’appello, sul computo effettuato dal Sindaco, ed afferente un argomento che risulta l’unico atto politico prodotto da un’amministrazione comunale. E’ bastato poco per capire che l’unico assente, nelle file della compatta e granitica maggioranza, era il consigliere Antonio Cimmino, capogruppo del partito di maggioranza relativa nonché presidente della commissione urbanistica, cuore e volano di un’amministrazione comunale. Un’assenza pesante, ed ancora più pesante e grave è la mancanza del voto di un capogruppo consiliare e presidente di una commissione importantissima che, in assenza di adeguate e credibili giustificazioni, pesa come un macigno sull’equilibrio politico di una maggioranza ormai pervasa da striscianti e consolidati malumori legati anche ad un comportamento irriguardoso nei riguardi di tutte le altre forze politiche della coalizione. Il “calcolato ritardo” del gruppo di Forza Italia ai lavori del consiglio, saltata la prima chiamata delle ore 12,00, ed arrivati sulle moto alle 12,45 sotto palazzo Farnese giusto in tempo per la seconda chiamata, rappresentano senza alcun dubbio il risultato di una tracotanza che, questi quattro baldi giovani, hanno voluto mettere sul tavolo dei numeri quasi a voler sostenere che senza il loro apporto numerico non si governa, senza sapere che si governa con l’apporto di proposte politiche e progettuali a favore dei cittadini e per la città. Per quale ragione questi “inesperti” consiglieri hanno assunto tali atteggiamenti? Forse chiedono un rimpasto dell’esecutivo? E su quali basi poggerebbero questa loro eventuale esigenza? Queste discussioni vanno affrontate esclusivamente nella sede istituzionale per antonomasia, ossia al tavolo politico dell’interpartitico, a quello stesso tavolo al quale si sono sottratti per ben cinque giorni di seguito salvo poi rifugiarsi in incontri notturni al riparo da occhi ed orecchie indiscrete. La politica è un servizio e si realizza alla luce del sole, con trasparenza e lealtà nei riguardi degli elettori e dei cittadini che hanno riposto fiducia prima nei partiti e poi negli uomini e donne deputati a rappresentarli. Questi comportamenti hanno ingenerato, all’interno della maggioranza, gravi ripercussioni e non è detto che tutti siano disponibili ad assecondare le infantili esigenze di un gruppo politico che di politica ha, ampiamente, dimostrato di non capirne granché. Castellammare è stanca di assistere a questi spettacoli di bassa “lega” e finalizzati alla realizzazione di obiettivi che nulla hanno di che spartire con i veri e reali interessi della città e dei cittadini. Riproduzione@Riservata
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