(di Red) – Tempo di consuntivi e tempo di rinnovo di contratti che, scaduti il 30 giugno u.s., tutte le società di calcio debbono giocoforza rinnovare e/o sostituire i partenti dandosi da fare per restare al passo con i tempi dettati da uno scadenzario che non lascia molto margine di tempo per poter affrontare l’organizzazione e l’assestamento delle società al fine di presentarsi con puntualità alla stagione calcistica giunta ormai in prossimità del nastro di partenza. Questo vale per tutte le società sportive, e pertanto vale anche per la nostra squadra del cuore che, per quanto attiene la serie cadetta ha già messo in moto i meccanismi di rito sul mercato, al contrario per il settore giovanile sembra sia ancora leggermente in ritardo rispetto alla costituzione di uno spoil system efficace ed efficiente per poter affrontare, anche con i giovani calciatori, i nuovi campionati che vedranno i boys stabiesi calcare campi di squadre, e vivai, di categoria superiore, considerato che si affronteranno squadre giovanili di società che militano in campionati di serie A e di serie B. Le squadre del settore giovanile stabiese, lo scorso anno partecipando in un campionato mediocre di lega Pro che, tranne che l’Under 17 arrivata a disputare la semifinale in Emilia Romagna, tutte le altre categorie hanno disputato una stagione modesta galleggiando nelle zone di metà classifica. Eppure, considerati i risultati, con pochissimi baby calciatori stabiesi in organico e il resto della squadra con tutto lo staff tecnico proveniente da fuori città, si pensava che quest’anno ci sarebbe stata una rivoluzione nel settore giovanile stabiese, anche in virtù dell’avvento del nuovo Patron che da sponsor, optando per il grande salto, è arrivato fino ai vertici della società stabiese. E invece no, nulla è cambiato, alla guida del settore giovanile che continua il suo percorso con il vecchio staff tecnico “straniero” che, sulla scorta della politica societaria dello scorso anno, continua a scegliere giovani calciatori non indigeni mentre nel frattempo i, tanti e bravissimi, baby atleti stabiesi sono costretti ad emigrare in altre squadre della regione. Alcuni giovani addirittura fuori regione, per poter continuare a coltivare il loro sogno di diventare calciatori. In una città, fucina di valorosi talenti oggi affermati, è sicuramente disarmonico dover constatare che i giovani calciatori stabiesi debbano trovare accoglienza in luoghi diversi dalla propria terra, in particolare oggi, a causa di una probabile carenza e/o mancata propensione, del Responsabile Sportivo del settore giovanile, ad intrattenere rapporti costruttivi e di collaborazione con le scuole calcio del territorio.
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