(di Red) – Appena qualche mese fa è pervenuta una misteriosa missiva al comune stabiese che testualmente recitava: “In data 06/06/2018, acquisito al prot.. della CdC. N° 3177, il comune di Castellammare di Stabia trasmetteva il prospetto delle spese di rappresentanza sostenute dall’ente nell’anno 2016 per un totale di 820,30 euro. Tale prospetto – secondo la Corte dei Conti – non risultava conforme allo schema tipo adottato dal Decreto del Ministero dell’Interno del 23 gennaio 2012 e pertanto, continua la comunicazione della sezione regionale della C.d.C., si è resa necessaria la formulazione di apposita richiesta istruttoria, nella quale è stata rilevata la difformità del prospetto inviato rispetto allo schema tipo del D.M. del 23/01/2012. Inoltre – continua la missiva – è stato richiesto di fornire la descrizione dell’oggetto di ogni singola voce di spesa, la tipologia e la quantità dei beni acquistati, i relativi destinatari e di precisare l’occasione in cui la spesa è stata sostenuta. E’ stato inoltre richiesto di fornire analitica e dettagliata rappresentazione contabile delle spese sostenute e di precisare se i beni mobili acquistati, siano stati registrati negli appositi inventari a carico ed in discarico, con indicazione del destinatario dell’omaggio e dell’occasione che lo ha determinato. Si richiede, altresì, se nell’ambito della programmazione di bilancio sia stato inserito apposito capitolo, in cui siano state individuate le risorse destinate alle attività di rappresentanza, anche nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica fissati dal legislatore. Infine – chiude la missiva – bisogna esplicitare le delucidazioni richieste alla luce dei principi di carattere procedimentale e sostanziale d’inerenza, ufficialità e congruità”. Questa nota se letta, da non addetti ai lavori potrà dire poco o nulla, nel profondo della sua burocratica stesura significa che alcune spese di rappresentanza, in capo al 2016 ed inviate a giugno 2018, non risulterebbero congrue né tantomeno riconoscibili alla luce della carenza delle necessarie indicazioni giustificative. Noi abbiamo tentato di fare chiarezza su questa storia ed abbiamo scoperto che si tratterebbe di spese relative all’acquisto di biglietti del treno sulla tratta Napoli-Roma e ritorno. Strano che un ufficio così efficiente, come quello del settore economico e finanziario, abbia inviato alla C.d.C. dei prospetti privi di descrizione analitica e di una dettagliata rappresentazione contabile delle spese sostenute prive delle necessarie e fondamentali indicazioni occorrenti. Chi fruiva, in quel periodo, di questi ticket di viaggio su quella tratta? Quali erano i motivi per i quali si portava, per almeno una ventina di volte in pochissimi mesi, in quel di Roma? Noi approfondiremo questa vicenda e contiamo di potervi tenere aggiornati sul suo prosieguo, in quanto abbiamo la netta sensazione che questa cifra, che ai più potrebbe sembrare insignificante, sia stata pagata con i soldi dei cittadini stabiesi per motivi che nulla avrebbero a che spartire con gli interessi di Istituto e della città. Ah, saperlo!!!
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